«E come lo riempi il vuoto?» «Semplice, non lo riempio. Certi vuoti non sono nati per essere riempiti, ma per restare tali, cosicché tu possa ricordarti ogni giorno quello che non avrai mai.» «Non tutte le cose devono essere belle. È solo la realtà. La debolezza delle persone porta a voler riempire il vuoto. E sistematicamente riempiono il vuoto con altro vuoto, con la superficialità e con l’effimerità della socialità. Ma alla fine cos’hanno? Una parvenza velleitaria di vita? Una vita vera, piena, non chiede il permesso al vuoto per essere riempita. C’è molta più forza nell’accettare questo vuoto, che nel combatterlo, se, nel farlo, ci si perde nella mediocrità. Sarà un punto solo mio, ma alla fine lo sono tutti: quando guardi con disillusione il mondo, lo vedi per com’è davvero. E io lo vedo così: tanti vuoti, che si cercano per restare vuoti insieme, e tanta pienezza che rimane da sola.» «Si può anche essere. Non dico che chiunque abbia un vuoto dentro di sé sia per sempre vuoto, o che qualsiasi vuoto debba restare tale. Ma che alcuni vuoti sono fatti per restare vuoti. È sempre una questione sottile, l’interpretazione delle parole: ognuno vede riflesso nelle parole degli altri ciò che vede riflesso in se stesso, magari anche inconsciamente. Siamo così ancorati alle nostre convinzioni, che modifichiamo la realtà per vestirla come la vorremmo percepire, e, nel farlo, perdiamo tutti qualcosa. Cos’è, alla fine, un’informazione, se non una distorsione della nostra visione? Ma divagazioni a parte, torniamo a noi: questo vuoto… è un’opportunità, un ricordo, una delusione; può essere qualsiasi cosa. Per me è solo un vuoto. Mi divora? Non sai quanto. Ma non voglio riempirlo, perché, nel farlo, perderei qualcosa: la consapevolezza che quel vuoto amaro mi lascia, che mi permette di sbugiardare le altrui illusioni. E forse, alla felicità illusoria, preferisco la verità sconsolatoria. Sempre preferita, perché nel dolore trovo la felicità di vivere. Ma, nella felicità, trovo la sofferenza di ogni mio respiro.»
«È abbastanza triste…»
«A volte si cerca qualcuno o qualcosa per riempirlo, e nel farlo si scopre anche che non si è vuoti, ma si è pieni. Ho sempre pensato che i tuoi punti fossero solo tuoi. A volte non li capisco proprio, anche se penso dipenda dal background di vita che una persona possieda. Ma io proprio il mondo non riesco a vederlo come lo vedi tu.»